Felicità e Folding Funnel

Tutti siamo alla ricerca della felicità nei modi e luoghi più impensati. E a volte ci sembra così impossibile da raggiungere che alcuni decidono di desistere. Questa ricerca che ci accomuna tutti me ne ha ricordata un'altra, ovvero la ricerca della conformazione finale di una proteina, ritenuta impossibile secondo i principi della probabilità (paradosso di Levinthal).
Come fa allora una proteina a sfidare l'impossibile?
Secondo l'ipotesi del "folding funnel" essa percorre una sorta di "paesaggio energetico" alla ricerca della sua vera natura, attraversando fasi di stabilità intermedie. Se si fermasse in una di queste fasi però, ne resterebbe intrappolata. E allora la proteina, ogni tanto, deve darsi un piccolo scossone e accettare cambiamenti che la portano lontano da quella stabilità incompleta, per ricominciare ad intraprendere il proprio viaggio verso la meta finale.

La ricerca della felicità è una sorta di "trial and error", un metodo per tentativi ed errori. Quello che le proteine possono insegnarci è che non bisogna arrendersi neanche di fronte all'impossibile e che a volte bisogna allontanarsi da una comoda insoddisfazione, se pur a costo di una breve instabilità, per raggiungere la propria realizzazione finale.


Addii

Nella solitudine
si scrivono gli addii.
dove vanno a morire gli amori?
vorrei stringerli tra le braccia e consolarli.
erano maestosi, unici
erano violenti, ossessivi
erano più di quanto si potesse sopportare.
lasciatemi sognare un luogo dove
ciò che siamo stati insieme
sia finalmente felice.

Sentimenti parte I


"Il mondo è cambiato.
E la colpa è mia."

Non potevo immaginare quello che sarebbe successo. Come scienziato, avevo dedicato la mia vita allo studio delle emozioni, alle modalità attraverso cui le relazioni modificavano lo stato emotivo dei miei pazienti. Ero così affascinato dalle mie scoperte da spingermi a immaginare un futuro in cui fosse possibile persino vedere i sentimenti. Quale sarà il colore e la forma dell'amore, mi dicevo, e che meraviglia se potessimo vederlo!
Iniziai a lavorare al mio nuovo progetto quando in ambito scientifico si scoprirono nel dettaglio le aree e gli agglomerati di neuroni che si attivavano in risposta alle emozioni. Le tecniche di neuroimaging avevano compiuto grandi avanzamenti tecnologici e iniziai a pensare che gli impulsi elettrici potevano essere captati da strumentazioni non direttamente collegate al cervello. Con una equipe di colleghi, tra neurofisologi e ingegneri biomedici, progettammo uno strumento in grado di rilevare i segnali elettrici del cervello e rielaborarli attraverso forme e colori dalla corteccia visiva. I risultati che riuscimmo ad ottenere furono inaspettati.
Per darvi la dimensione dell'importanza della mia scoperta voglio proporvi una similitudine. Immaginate di venire privati della vista. Potreste muovervi a tentoni nel mondo circostante e sicuramente incontrereste degli ostacoli. Potreste toccare gli oggetti con le mani, ascoltarne i suoni senza vederli. Uno degli ostacoli maggiori sarebbe rappresentato dal rischio di sbattere contro gli oggetti e farvi male. Immaginate in queste condizioni di percorrere una strada affollata di persone e veicoli. Rischiereste di restare continuamente vittime di urti a volte persino dolorosi, senza l'idea di come evitarli. Forse col tempo affinereste l'udito e potreste proteggervi acquistando persino una corazza o tendendo costantemente le mani in avanti, ma questo renderebbe di sicuro meno piacevoli e agili i movimenti.
Pensateci bene, non è forse questo che facciamo nelle nostre relazioni? Senza conoscere i sentimenti, ci muoviamo a tentoni, falliamo di continuo e siamo esposti a grandi sofferenze. A volte restiamo feriti così profondamente da ergere corazze emotive che ci proteggano dagli altri e che finiscono con il limitarci e in alcuni casi precludono persino la possibilità di provare nuove emozioni.
Adesso immaginate un mondo in cui i sentimenti delle altre persone diventino visibili. Potremmo osservare l'amore, l'affetto, l'odio, e le reali passioni sottese alle manipolazioni, i ricatti morali, le minacce, le insinuazioni. Pensate se potessimo vedere ciò che si prova nella più profonda intimità fuoriuscire come oggetti fisici dalle altre persone. Potremmo senza più paura andare incontro ad un abbraccio amorevole e sincero o allontanarci invece dalle persone false o superficiali, che ci dichiarano un amore che in realtà nasconde adulazione, possessività, risentimento, menzogna.

Non sarebbe meraviglioso?

Ero così convinto della bontà di queste mie speculazioni che inventai uno strumento capace di cambiare il modo in cui ogni persona è in grado di vedere le altre.
Ero così certo della bontà della mia visione da non riuscire a comprendere le profonde ragioni che la alimentavano.
Paradossalmente, se avessi avuto il mio strumento disponibile per osservare i miei sentimenti nell'atto della sua creazione, avrei rinunciato.