Quel giorno decisi di sedermi al suo ristorante.
Fui colpito nell'osservare quella parete completamente ricoperta dai suoi trofei. Foto, medaglie, coppe, targhe. Quarant'anni prima era stato un grande campione e la gente lo aveva amato molto, al punto che, ovunque andasse, c'era sempre qualcuno che voleva stringergli la mano o farsi fotografare con lui.
Poi gli anni erano passati, il quartiere dove viveva era stato abbandonato dalle giovani generazioni e i palazzi avevano iniziato ad invecchiare. Era come se col tempo, tutto fosse stato ricoperto da un sottile velo di grigia dimenticanza. Anche la gente aveva iniziato a dimenticare le grandi emozioni che avevano provato di fronte alle sue imprese.
Di lui rimaneva quella parete piena di foto e ritagli di giornale.
Mi venne da chiedermi dove fosse finita la grandezza di quell'uomo e tutti i ricordi della gente, gli applausi, la stima, l'affetto. Forse era stato tutto un grande film.
Poi, calato il sipario, è rimasta la realtà.
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