Sono le sei della sera e c'è una flebile luce
ma avrei preferito la notte per non dover guardare.
Ho visto una tomba di lamiere allontanarsi
piano dalla finestra di questo treno
ed era grigia come la sera
e aveva le vetrate sporche
illuminate appena
e lunghi caminetti di metallo arrugginito
che sbuffavano dense nubi di vapore
e nera fuliggine sui muri.
Ho visto recinti incolti e sterpi
e i rivoletti di tristezza che li nutre
e mentre osservavo, ho ascoltato
il treno stridere
come un orrenda immonda creatura.
Quello su cui viaggio è un treno interminabile
che viaggia colmo di interminabile idiozia,
le case sono orrende come i volti
dell'uomo che le abita.
Perchè mai sto rasentando la follia?
Le ali della mente sono deboli e
si sciolgono alla luce dei doveri
che sono troppi
e fanno parte della
Naturale Selezione Darwiniana.
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