Abitudine

L'abitudine
è la casa
degli uomini.
conoscersi è
conoscere la regola
che ci fa
uguali domani
a ieri.
anche il mio volto muta
e non ti sei accorta
che cambiare è morire
un giorno,
conoscersi è
morire oggi.

Contro di me

la bellezza
è
troppa.
non la potrò
prendere
e
tenere.
allora
la ferirò
la mutilerò
e la caccerò
dal mio
paradiso.
voglio
la bruttezza
la crudeltà
l'odio.
tutte
opere
alla
mia
portata.
se mi vuoi
salvare
fallo
contro
di me.
Se io
potessi,
tu non serviresti
a niente.

Disgregarsi

Solitudine e
abbandono
si amano
in una linea
sottile.

abbracciami
ti sono vicino

non sento che
la pioggia
e il tuo calore
di ieri

la traccia
di tutti gli inverni
è deposta
in nessun
luogo

ho parlato al niente
lui ti dirà di me
aspettalo
al confine

tutto sarà dimenticato
perchè deve ricominciare.
nel ricordo
non c'è
inizio.

Non c'è tempio

Non c’è tempio
che io non abbia profanato

Non c’è promessa
che io non abbia calpestato
o menzogna
che non ti abbia già detto

Questa volta

ascolterai le onde del mare
e i sospiri delle foglie

e di me
soltanto i silenzi.

Questa mattina

Questa mattina
sa di tempesta
e d’odio
e i miei gusti primitivi
si risvegliano

Questa
è un’alba di dissoluzione
che brucia tutte
le mie paure

Questo sole
che esplode
mi carezza la pelle.

Desidero

Desidero superfici scabrose da dipingere con l’oro della sabbia e il blu della quiete
Desidero tele imbiancate, spruzzate da vene di marmo
Desidero luccicanti tasselli di vetro ed ambra per coprire la visuale
con mosaici d’Egitto e cani sporchi del deserto
Desidero lunghi fiumi a bagnare l’arsura della polvere
Desidero
...Ocra
.....giallo
........e blu
e solchi di vele di canapa
dispiegate a tagliare il cielo
E juta ad avvolgere col suo rugoso ventre le città in cemento
E il calore del sole sopra tutto questo:
Sopra animali coi colli protesi e passi allungati dal vento
Sopra rari steli di verde venati di giallo e di nero
Sulla mia bocca che ha sete.

Sei qui

Non sei qui
eppure lo sei
sdraiata sul mio letto
a riempire la stanza.
Ti ho lasciato la porta aperta
nel caso volessi uscire e
lasciarmi un po' solo.
Alle volte ho bisogno
di non averti mai conosciuta
per godermi uno sguardo
che non sia il tuo.
Se però vuoi proprio
restare con me
ti racconterò nuovamente la favola
che ti piace tanto
e ti fa addormentare la sera,
quella in cui
due sguardi si incontrano
un giorno per caso e
non si perdono più.

Il colore più bello

Il più bello
è il verde di Maggio
così brillante
da sembrare il tuo sguardo.
Il più bianco
è il viale d'inverno
che nessuno conosce
e mi porta da te.
Il più nero
è il pensiero che dura
un istante di gelosia
nel vederti andar via.
Il più rosso
è quello in cui
giaci per sempre
a causa mia.
Il più bello
è il verde di Maggio
che da oggi
è solo per me.

4 attimi d'amore

Abbiamo tessuto le nostre mani
intorno ai corpi
e gettato lo sguardo
nelle serrature degli occhi.
ci siamo amati e nascosti
l'un l'altro agli altri
barattando
l'incertezza del futuro
con l'assenza del presente.

Parole

Non sono le parole che parlano,
quelle sono un pretesto
per gli occhi.

Quando non ci sarò

Quando non sarò più
resteranno le nostre ombre
e quelle frasi stupide
ed i miei scherzi
che hai odiato.
Quando non sarò più
guarderai le nostre foto
raccontando a chi sarà al tuo fianco
che quelle poesie
non ti piacevano.
Quando non sarò più
farai i tuoi confronti
e mi darai la colpa di essere passato
chè nulla è più vivo
di ciò che non c'è più.

Domani

In un oggi sempre più esausto
ho osato pensare
con la colpa del domani.
domani
appartiene ai veggenti
e agli annoiati
e torno a guardarmi le scarpe
e benedico
che non siano ancora sulla stessa
linea d'orizzonte
della mia testa.

Ti ho cercata

Oggi la mia bocca anfora
ha cercato i tuoi occhi oceano
sulla stessa riva dove un giorno
le tue carezzevoli onde
mi strapparono un sempre.
Oggi sulla stessa sabbia
non ho trovato
i tuoi allegri spruzzi di schiuma
ma solo verdi alghe
che asciugavano al sole
la frase del tuo addio

Quel giorno

Le parole che quel giorno
ti caddero distrattamente sull'uscio di casa
io le ho raccolte
e le porto con me.
Le parole quel giorno
dicevano ti amo
e continuano a ripeterlo
anche se tu non ci sei più.

Esondare

Esistono accessi verso
altre realtà
nascosti dai miei no.
Attraversando il giudizio
che universalmente mi guida
scorgo un orizzonte di me
che non posso misurare.
Ho timore di esondare
da argini di consuetudini
per non riconoscermi
e non essere riconosciuto.

Regalami i tuoi occhi

Regalami i tuoi occhi
che i miei sono stanchi di guardare.
Le nostre imperfezioni si completano
ed ho bisogno di un altro orizzonte
accanto al mio.
Il mio futuro di ieri
mi è scivolato accanto
ed io mi sono voltato
a vederlo passare.
Allora prova a cercarne uno per me
e se non dovessi riuscirci
so che non mi dovrò preoccupare
di ciò che mi dirai.
Perchè noi amiamo la verità
ma ancora di più amiamo
i sogni che ci tengono in vita
per raccontarla forse un domani.

Abbiamo giocato

Scusami se non esco con te
ma guardarti con la birra in mano
è un gioco che abbiamo già fatto.
Abbiamo anche già fatto quello in cui tu
sei la regina della festa
quello in cui
ti mostri indifferente
e ridi i tuoi mille sorrisi.
Abbiamo già anche giocato
ad inseguirti
e parlarti e baciarti
e volerti
come vuoto a perdere,
come se non avessi fatto altro
che ascoltare l'eco
della mia voce.
Scusami quindi
se non esco con te
ma a me i giochi vengono
presto a noia
per la curiosità di scoprire
chi è che muove
i burattini.

La scatola dei segreti

Ho una scatola
dove ripongo i segreti
che più si riempie
e più ne contiene.
La porto sempre con me
perchè ogni luogo
nasconde un segreto
magari incustodito
tra le labbra degli innamorati
o improvvisamente apparso
da un tramonto.
Pochi istanti fa
dalla mia scatola
ne è caduto uno
ed io te lo racconto.

La telefonata

Ricordo ancora con stupore
quella telefonata:
"Si, sono andata con un altro
perchè non ti facevi più sentire
e non rispondevi alle mie chiamate!".

Non voglio dire che mi dispiaccia,
ma ammetto un pò di invidia:
oggi sarei l'uomo più felice del mondo
se per ogni telefonata persa
potessi farmi una scopata.

Gli uomini che ti piacevano

Ti piacevano quegli uomini
nei bar
che si ricordano di te giusto il tempo di una birra
e ti piaceva credere che prima o poi
ce l'avresti fatta a farli innamorare di te,
a farne innamorare almeno uno.

Io a quei tempi ero poco più che un ragazzo
e mi chiedevo:
gesù ma chi ti ha fatto questo,
chi è riuscito a convincerti che vali così poco.
e anche se non te lo avevo mai detto,
immaginavo quanto sarebbe stato bello
essere l'uomo da niente che ti piaceva.

oggi dopo tanto tempo che non ci sentiamo,
ho deciso di passare da te
per portarti quei fiori che non avresti voluto
ma che stanno così bene accanto alla tua foto.

Solo un sogno

Mi avvicino a passi lenti
al limitare delle onde
dove il riflesso della luna
si fonde con la sabbia.
E' a quel punto
che ti penso.
Quanto tempo è trascorso
e quanti orizzonti di solitudine
ho dovuto sedurre
senza riuscire
a scordarmi di te.
Quest'acqua salata
ha lo stesso sapore
del tempo che ti ho dedicato
in tua assenza.
Dovrò quindi dimenticarti?
Questa notte
mi addormenterò domandando
se sia vero
che il nostro tempo
è finito.

Svegliami con una carezza domani
quando la luce del sole
tra i tuoi capelli
mi dirà che
è solo un sogno.



mag/09
Il primo post lo dedico
alla persona più importante
a L.