abbracciati così

abbracciati così
tra parole e silenzi.
dolcezza e abbandono,
carezze e assensi.
tutto sarà un si,
un lento andare assieme,
lo sciogliersi
dei giorni
e la varietà
dei luoghi.
i nostri occhi
tra le fiamme
di questo tramonto,
e tutta la
delicatezza
per noi.

la mattina che sono morto

questa mattina ho aperto gli occhi
ed ero morto,
una paura in meno
mi sono detto.
neanche la fatica di suicidarmi,
quella di trovarmi un lavoro insensato
o più in generale di sopravvivere.
non ho più bisogno di cercare da mangiare,
adesso posso viaggiare,
godermi la pace eterna
senza pensieri.
non ho più nemmeno bisogno
di interrogarmi
sul senso della vita.
il senso della morte invece l'ho capito,
non c'è dubbio che sia
il modo migliore
per liberarsi dalle scocciature.
poi, proprio mentre mi godevo la leggerezza della fine,
mi sono svegliato di soprassalto.
l'angoscia
è stata la prima
a vendicarsi.

tu sei la massa

tu sei la massa
in fila agli ingorghi stradali
mentre suoni agli imbecilli davanti,
e fai parte degli imbecilli dietro.
tu sei la massa
cresciuta nella parte migliore
della terra,
quella grassa, fatta di tutti i culi ciccioni
che saltellano nelle palestre,
che mangiano anche la parte che spetta
a chi muore di fame.
tu sei la massa che ha più abiti di quanti
ne servano, sfruttato come uno schiavo
dalla moda.
moda è un termine statistico
per indicare ciò che è più frequente,
e se fai ciò che fanno tutti gli altri
diventi come tutti gli altri.
tu sei la massa
e vivi senza imparare niente da ieri,
e non ti basterebbero nemmeno
tutti i tiranni, gli imperatori, i dittatori, gli dei,
tutti quelli in cui hai creduto incondizionatamente nei secoli,
e tutte le loro sanguinose guerre sante
e gli olocausti
a cui hai preso parte.
sei un fiume patetico
in fila, al freddo,
all'apertura dei centri commerciali,
negli stadi,
le discoteche.
tu sei la massa,
manipolabile dalla politica,
dalla propaganda,
sacrificabile dalla guerra,
dai cibi preconfezionati.
tu sei la massa
un gigantesco organismo impazzito
senza scopi,
che si vomita addosso,
che inquina questo pianeta da millenni
prolificando una prole
disordinatamente in fila
verso la propria inevitabile
estinzione finale.