Urgenza

Urgenza di vivere,
ciò che mi rende solo,
coi miei pensieri, i desideri,
la voglia sfrenata d'esistere.
Fiorisco oggi e
se non mi hai colto,
non ti crucciare domani
che non sarò.

Condanne

Tutti scegliamo una condanna nella vita
e quella che scelsi per me
è di non saper che fare
ad ogni nuovo amore
ad ogni nuovo bivio
ad ogni nuovo dolore
e di non sapere che cosa
avrei dovuto fare davvero
dopo che l'ho fatto.
Questa è la mia condanna,
che non ci sia
un giusto
uno sbagliato
una luce divina a guidarmi,
ma sempre
e solo
uno scintillante
terrificante
nuovo.

aforismi

I grandi uomini sono fatti dalla moltitudine di quelli piccoli, che li eleggono a condottieri, profeti, santi, governanti, dei.

Monete

Il sesso
non è un ricatto
e per il fatto
che ho provato a baciarti
non sono tuo.
Non hai speranza
di assicurarti il domani,
fai ciò che ti piace
paga i tuoi desideri
in anticipo
in ritardo
ma fallo da te.
Se il sesso è una moneta
io non comprerò,
nel mio primitivo baratto
scambio desideri
bocche
sogni
tempo
da qui alla fine.

Lasciami andare

Non mi fare male
non te ne farò,
sono una bestia che si dimena
sul filo della follia,
la boscaglia non mi protegge
la tua mano non mi cura.
Ho provato sai a fidarmi di te
e nel fallire sono divenuto
colui di cui non puoi fidarti.
Lasciami andare
affogherò nel mio stesso sangue
ma almeno non nel tuo,
lasciati andare
a vivere come vuoi,
qui c'è spazio per tutti
per le bestie
per i pazzi
per l'amore di ognuno
diverso.

Anormale

Chi non può capirti
ti dirà
che sei lunatica e
poco pratica,
incline
a inutili pensieri.
Ti dirà che la tristezza
è un momento da lasciar
scorrere via
aspettando la gioia.
Ti dirà
che la passione è una follia
da annegare nell'abitudine
della vita che hai scelto.

Io ti dirò invece
che la tristezza va ascoltata
perchè racconta di te,
che la passione
non è una malattia ma
è la vita stessa
che ti chiede di cambiare.
Ti dirò che in verità
tu sei un piccolo miracolo
capace di sentire
oltre i loro confini,
e che essere pratici
è il minimo indispensabile
per scegliere di
non esserlo più.

Un'ultima volta

La biografia è semplice
nacqui e morii
tutte le volte
per amore,
per dolore,
ed il perdono
fu più difficile ogni volta.
Non smisi,
vi amai di nuovo
e poi ancora
tutte le lacrime e i tendini,
la commozione.
Ogni giorno
scavai un poco
la mia fossa
per farla bella, per ricordarla,
per l'urgenza, per il futuro di
eterno mistero.
Poi fu la morte
venne per ultima
e chiudendo gli occhi
vi amai
un'ultima volta.

L'estate finisce

Accadrà davvero
e sarà l'estinzione dell'umanità.
Inizierà con un
accesso di risa incontenibile
ed esplosioni ormonali,
poi la gente comincerà a strapparsi di dosso i vestiti
e a prendersi dappertutto
per strada, sugli autobus, banchi di scuola,
sui banconi dei bar i bicchieri in frantumi,
negli uffici, sulle fotocopiatrici,
i fogli voleranno via impazziti.
Sarà un rincorrersi nei viali, vecchi, donne,
cani, gatti, tigri del bengala,
sarà tutto un ondeggiare di cazzi bianchi e neri e tette al vento,
il morbo si diffonderà con la rapidità di un grido
sugli uscieri dei cimiteri, sui medici delle autopsie,
sugli operai che smetteranno di lavorare
per scopare sulle linee di produzione,
si fermeranno le fabbriche, i cantieri,
e i banchieri, i manager d'azienda terrorizzati
prometteranno aumenti di stipendi
ma nessuno li ascolterà più ormai,
sarà come un immenso sciopero generale
anche i sindacati aderiranno,
poi finirà il denaro,
le guerre, l'odio razziale
e non avremo più niente,
smetteremo di mangiare e
moriremo di fame
scopando.

L'ultima lettera ai morti

Sei gia morto. Hai dovuto sopportare soglie di dolore psicologico così alte, che oggi non sei in grado di sentire più niente. Non senti l'amore degli amici, non senti l'amore delle donne, non sai più dare amore. Abbracciare qualcuno per te è una vergogna da coprire col riso, e verrà anche il giorno in cui preferirai abbracciare i gatti piuttosto che le persone.
Ma io non ti giudico, perchè io c'ero e so quello che hai dovuto sopportare. Conosco l'odio che hai dovuto ingoiare dagli occhi dei tuoi genitori, le grida continue e quotidiane di notte e di giorno quando eri così piccolo che ti sembrava di morire. So delle umiliazioni da parte di chi non credeva in te e ti dava dello stupido.
Io c'ero e mi svegliavo ogni notte annientato da incubi terribili.
Io c'ero e venivo umiliato come te per ogni piccolo errore che nemmeno sapevo di commettere.
Io c'ero, ed ogni volta, dopo ogni tempesta, tutto sembrava ricominciare daccapo e ti dicevano che era normale, che tutto questo accadeva in ogni famiglia.
Io c'ero ma mi sono salvato. A caro prezzo s'intende.
E mi sono salvato perchè ho intrapreso la strada del rifiuto. Perchè non ho mai creduto loro, quando mi dicevano che era normale.
Per te invece oggi, tutto questo è normale. Non prendi le distanze da tanta scelleratezza. Ti siedi accanto a loro e mangi come nulla fosse, come se, solo un attimo prima, non ti avessero detto che il loro problema è che non ne possono più di farti da mangiare.
Io invece sto qua e scrivo. Se non avessi scritto, se non avessi detto no, se avessi accettato con la tua rassegnazione il loro odio e le violenze verbali, i ricatti morali, la crudeltà e l'infelicità, neanche io oggi sentirei più niente. Anche io oggi mi starei chiedendo come mai la mia vita è così priva d'amore.
Io ho tentato di spiegartelo in tutti i modi e non hai potuto capire. Ma coi morti non si parla, avrei dovuto saperlo.

La soglia del dolore

Dopo 100 frustate
Cristo era ancora
in piedi.
Alla sola idea
della tortura
Galileo aveva già
abiurato.
E' differente
la soglia del dolore
fisico e pensato.
Preferisco 100 frustate
vere
al doverle
immaginare.

Vecchio cane bastardo

Il vecchio cane
bastardo
vagabonda
da solo
mangiando domande.
Il pelo arruffato
il passo azzoppato
la coda appesa
al culo.
Il vecchio cane
ha due occhi
a fornace
che guardano senza pudore.
Lasciano
la fastidiosa impressione
che sappia
un pò troppo
di te.
Ti giri
da un lato
a coprire
l'imbarazzo.
Ti annusa
si allontana
ti lascia di schiena.
Rimani a guardare
con la coda
dell'occhio
la sua coda
nel culo.