Il tradimento peggiore

è vero
ti ho tradita,
è successo tante volte
e oggi voglio essere sincero.
ti ho tradita quella volta che
ho spento il telefono per non sentirti,
quella in cui ho pensato
che avrei preferito non averti conosciuta.
ti ho tradita quella notte in cui
quella donna così seducente
è riuscita ad avermi.
ti ho tradita
quando ho preferito dedicare
tutto il mio tempo al lavoro,
quando tornavo tardi e
avevo appena la forza di salutarti.
ti ho tradita così tante volte che
alcune le ho persino dimenticate.
ma
di tutti i miei tradimenti
il peggiore è stato quando ho smesso di chiederti
di soddisfare le mie fantasie,
di cambiare i tuoi difetti,
di superare i tuoi tabù,
di seguirmi nei miei pensieri sfrenati.
il mio peggior tradimento è stato quando
ho pensato ad un'altra donna,
e non per il sesso,
ma perchè ho sognato
di accarezzarle i capelli, di parlare con lei per ore
e progettare un futuro assieme.
il peggior tradimento è stato quando
ho iniziato ad accettare le cose com'erano
e i giorni sono divenuti abitudine
e il desiderio si è affievolito fino a sparire,
finchè ho perso la voglia di lottare.
E' stato per questo motivo
che tra noi è finita.
anche se stiamo ancora assieme.

l'unica cosa che avrei detto a bukowski se lo avessi incontrato

Una volta ti ho sentito raccontare
che non avevi niente da dire
e che non dire niente
ti faceva stare meglio.
quella volta ho pensato, cavolo,
hai scritto un bel pò di cose
per essere uno che
non ha niente da dire.
ecco, te lo volevo ricordare
nel caso non te ne fossi accorto da solo.
sarà che tutto questo parlare
ha a che fare con ciò
che vorremmo essere.
perchè chi lo sa invece
che cosa siamo veramente?

come si diventa pazzi

è come per il veleno,
lo prendi poco alla volta
e ti abitui.
Inizi facendo qualcosa di strano,
qualcosa di cui nessuno si accorge.
e passo dopo passo
trovi il coraggio di fare cose
che non avresti creduto.
allora la gente
ti darà del pazzo,
parlerà di te
e riderà alle tue spalle.
ma non ti importerà.
tu parlerai con gli dei
e sarai immune
alla loro ragione.

barbone

Non ci posso nemmeno credere
sto qui a scrivere,
i guanti rotti,
il vecchio cappotto,
una stanza più fredda del parco,
questo tavolo ammuffito
roso dai tarli.
ma io da qui vi posso mandare affanculo,
non immaginate la gioia di questo momento
non potete immaginare che gioia possa arrivare qui
all'improvviso
proprio nel pieno della disperazione.
e io rido
e piango
e grido
perchè io ho questo dono
meraviglioso
di vedere la meraviglia.
e sopratutto adesso
che sento che il freddo
mi fotterà
e mi auguro che lo faccia
nel momento più bello della mia vita,
nella solitudine perfetta,
nella mia rivincita,
in questo momento inghiottito dal nulla.
io non esisto
e sono l'uomo più felice del mondo
e domani sarò sicuramente morto
o almeno lo spero
che non credo di riuscire
ad alzarmi ancora
domani
in quest'inferno.

Esisti

Sono certo che esisti,
mi bruciano gli occhi
al pensiero.
Mi basta guardarti.
Io che ho sempre amato dialogare
scopro che con te
non ne ho bisogno.
I tuoi tentativi di comprendermi
sono tutto l'amore che cercavo.
Non mi regali stupidi oggetti
e non smetti di chiedermi
cosa mi renda felice.
Quel poco che desidero davvero
non lo rimandi a domani.
Perchè sai che un domani
potrebbe non esserci,
ed è per questo
che invece
ci sarai.
Non dai nulla per scontato,
ti fai bella per me
e pretendi che lo faccia anche io.
Non lascerai che il tempo ci logori
e lotterai perchè ogni giorno
sia nuovo.
Lo so che esisti
e non ha importanza
se ci incontreremo davvero.
Mi hanno chiesto
se credo in qualche dio,
ho risposto che
sei tu.

Ecco perchè

Se mi ami
leggerai le mie poesie
e se leggerai le mie poesie
mi amerai.

Ho chiamato il tempo
per negoziare,
ma non mi ha fatto dilazioni
per le giornate di noia.
Mi ha detto:
qualunque cosa deciderai di fare
perderai ogni giorno che ti ho dato.

Ecco perchè mangio per vivere
e non il contrario
Ecco perchè mi bastano
pochi vestiti

Ecco perchè spesso
preferisco agli uomini
i libri.

Addomesticami, disse la volpe

"Si, sono arrivata all'ultimo minuto,
lo so che sono giorni che annuncio il mio arrivo,
non è mica un problema, ci vedremo un'altra volta".

Nell'elencare tutte le aspettative tradite
e i litigi spesi per rimandare l'inevitabile indifferenza,
mi sono ricordato della volpe e
del piccolo principe.

Con principesse come queste,
non ci sarebbe stato spazio per
volpi addomesticate,
rose fragili e uniche,
o pecore strambe.

Ci sarebbero stati solo
tanti piccoli pianeti desolati
senza il ricordo di nessuno.





Da: Il Piccolo Principe, di Antoine de Saint-Exupéry

Che cosa vuol dire addomesticare?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"

"Certo", disse la volpe "Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma, se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
"Comincio a capire", disse il piccolo principe. "C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"

"La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
"In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."

Il piccolo principe ritornò l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".

Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
"Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".

Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
"Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa"
E ritornò dalla volpe.

"Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"

" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.

Gap generazionale

Su una tavoletta di argilla babilonese
risalente a più di 3000 anni fa
trovarono scritto:
"La gioventù di oggi è corrotta nell'anima,
è malvagia, empia, infingarda.
Non potrà mai essere ciò che era la gioventù di una volta e
non potrà mai conservare la nostra cultura".

Gli spartani risolsero il problema
gettando dalla rupe del Taigeto
i figli considerati inidonei e
sottoponendo tutti gli altri all'agoghè.

La storia insegna
solo a coloro che
la sanno ascoltare.

I vecchi non sono mai stati saggi,
ma solo decrepiti,
e fanno parte della storia inascoltata
da questi giovani di oggi,
che saranno i vecchi decrepiti
di domani.

Qualcosa da proteggere

Abbiamo tutti
qualcosa da proteggere,
un amore
una certezza
un'abitudine.
Qualcosa per cui mentire,
uccidere persino,
qualcosa per cui impazzire
giusto l'attimo necessario
a mandare in malora
tutto il resto.

Fama

Ho sempre saputo che un giorno
sarei divenuto famoso
e avrei fatto così tanti soldi
da non poterli spendere tutti.
Quello che immaginavo però
è che la fama sarebbe arrivata presto,
magari a 25 anni, nel pieno delle mie forze,
della mia incoscienza.
Oggi
a 73 anni
mi chiedo
dove erano tutti quanti quando cercavo un lavoro,
quando nelle nottate di solitudine
ero costretto a scrivere per non impazzire,
dove erano tutte queste ragazzine
che oggi mi scrivono?

ehi, dico a voi,
dove eravate ragazzine
quando avrei potuto
scoparvi?

valori

Mi sono circondato
di innumerevoli errori
che si piacciono e
si rincorrono, in un gioco
dove io perdo.
forse riesco a
trovare un nuovo modo
o un nuovo mondo
dove i miei pensieri
non siano contrapposti al bene.
forse posso trovare qualcuno
nel fango come me che
non dia per scontato
l'amore.
che non si faccia bello con parole
che infrange
quando nessuno vede.
se l'amore vuol dire riposo
allora è un divano.
se l'amore è fare ciò che si vuole
allora è amore di se.
se l'amore non è desiderare l'aspetto,
allora è dispregio del corpo.
se l'amore non ha pretese
allora non vale niente.
l'amore non esige il sacrificio
sugli altari,
ma il sacrificio degli altari.
Hanno eretto un monumento alla disumanità
e cercano di assomigliargli.
Io chiedo solo il perdono necessario
di me stesso
e la solitudine sufficiente
per liberarmi di questa oscenità.

tristezza

I tuoi occhi tristi
sono la tristezza degli universi
d'ogni tempo,
la musica inascoltata
nel vuoto senza peso.
In questa lenta eutanasia
mento a me stesso
e mi addormento sognando che
non sono io
a dirti addio.

Epitaffio

Qui giace
il finto amarsi,
fatto di fare
ciò che si pare,
di illudere d'essere
ciò che non si è.
Se pretendi la bellezza
devi prima saperla donare.
Affideresti tuo figlio a chiunque?
E te stesso, a chi lo darai?

Prezzo e Valore

Apprezzi l'opera o la fama
dell'artista?

Picasso ammise
d'aver dipinto quadri
privi di valore,
su commissione.
Se si sedesse alla tua tavola
sapresti riconoscerlo?

I migliori filosofi
pittori e
poeti
ridono con me
ogni giorno.
Io li ascolto
senza autografi
e senza pagare
il biglietto.


"Dal momento che l'arte non è più l'alimento che nutre i migliori, l'artista può esercitare il suo talento in tutti i tentativi di nuove formule, in tutti i capricci della fantasia, in tutti gli espedienti del ciarlatanismo intellettuale. Nell'arte il popolo non cerca più consolazione ed esaltazione. Ma i raffinati, i ricchi, gli sfaccendati, i distillatori di quintessenza cercano il nuovo, lo strano, l'originale, lo stravagante, lo scandaloso.
E io stesso, dopo il cubismo e anche da prima, ho accontentato questi maestri e questi critici con tutte le bizzarrie cangianti che mi sono passate per la testa, e meno mi capivano più mi ammiravano. A forza di divertirmi con questi giochi, con tutti questi rompicapi, rebus e arabeschi, sono diventato celebre e rapidamente.
La celebrità, per un pittore, significa vendite, guadagni, fortuna, ricchezza.
Oggi, come sapete, sono celebre e sono ricco. Ma quando sono solo con me stesso, non ho il coraggio di considerarmi come un artista nel senso grande e antico della parola. Sono stati grandi Giotto, il Tiziano, Rembrandt, Goya.
Io sono soltanto un tipo che diverte il pubblico, che ha capito il proprio tempo e ha sfruttato il più possibile l'imbecillità, la vanità, la cupidigia dei contemporanei.
La mia è una confessione amara, più dolorosa di quanto può sembrare, ma ha il merito di essere sincera."
P. Picasso

Cassandra

Leggo il cuore degli uomini
e arriverà il giorno in cui
mi crederanno.
Mi chiedo
se sarà un giorno di gioia
o di dolore
e cosa me ne farò
della ragione.

Vedere
serve ad indicare agli uomini
il baratro in cui cadranno.
Ma se nessuno ti ascolta,
l'unico baratro che senti davvero
è quello
della
tua
impotenza.

Passato e Futuro

Ho vissuto ogni giorno
come fosse l'ultimo.
Difficile fare progetti
in queste condizioni.
Quando arriverà il mio momento,
mi ricorderò delle rondini
che non tessono i propri abiti.
Ricorderò gli alberi e
i loro frutti
che cadono senza rimpianto.

Non ricorderò altro.

In questa vita,
priva della necessità di un futuro,
così ingombra di presente,
non c'è abbastanza spazio
per il passato.

aforismi

Quando sto male, sto meglio.

I poeti hanno la licenza poetica nello scrivere, i folli nel vivere.

Dio mi ha detto che soffro di allucinazioni uditive.

Mi piace restare in silenzio accanto a persone con cui posso dialogare amabilmente. Ma non riesco a tollerare nemmeno un minuto di silenzio, accanto alle persone a cui non so cosa dire.

La cosa più interessante di alcuni uomini, è che non hanno davvero nulla di interessante.

Caro babbo natale, quando ti ho chiesto una donna che sappia come far godere gli uomini, non intendevo gli altri uomini.

Ho iniziato a leggere i filosofi per impressionare le ragazze. Quando ho capito che alle ragazze interessava lo shopping, era ormai troppo tardi.

Non vedo perchè dovrei mendicare, quando posso comodamente morire di fame.

Dicono che sia sano mangiare senza olio, sale e condimenti. Mi chiedo se sia altrettanto sano rinunciare al piacere di mangiare.

Il problema di fare battute intelligenti è che ti prendono per scemo, quando ridi da solo.

Non è che sono stupido, cerco solo di non mettervi in difficoltà.

3 versi

L'haiku
è una poesia di
3
versi.
Mi chiedo se potremmo continuare a
chiamarla poesia
anche se ne avesse
2
oppure
1
soltanto.
Nei secoli
non abbiamo fatto altro
che definire la realtà,
che altro non è
che consenso.

Scimmie

Non ho mai incontrato
qualcuno che mi offrisse denaro
in cambio della soluzione
di un'equazione di secondo grado.

Sono stato educato
come una scimmia
per così tanti anni
che ancora oggi fatico
a chiedere perchè.

Illusione di alternative

Puoi negare una realtà
o affermarne il contrario.
Scegli la via che preferisci.

Noi siamo il modo

La solitudine è la sorte degli spiriti grandi.
Schopenhauer

I grandi uomini sono i più soli.
Bukowski

Chi vola alto è sempre solo.
Nurejev


Un ragazzino di 14 anni
rispondendo alla domanda
sul perchè volesse scrivere un libro di filosofia
nonostante fosse già stato detto tutto,
rispose:
"perchè nessuno lo ha mai detto
come lo dirò io".

Qualcuno deve avergli
insegnato quella frase.
Ma è il modo,
che mi convinse.

Crudele

Se proprio
vuoi essere crudele con qualcuno
assicurati che
non valga nulla e
non abbia memoria.
assicurati che
potrai semplicemente ignorarlo,
e che i suoi lamenti
non siano degni nemmeno di una briciola
di coscienza.
Se vuoi essere crudele con qualcuno
assicurati
che sia un nessuno qualunque,
uno che non abbia
un sorriso attraente,
che non sia divertente,
che non sappia abbracciarti
e farti innamorare.
Se proprio vuoi essere crudele
con qualcuno
assicurati di acquistare un cuore di pietra,
nel caso la crudeltà
torni a chiedere il conto.