riflessioni

Le persone cattive mentono agli altri, le buone a se stesse.

Se vi sentite stupidi in confronto alle cose che scrivo, tranquillizzatevi, almeno avete ragione.

Non è che non mi interessa il giudizio della gente, ma quello che pensano gli altri di me non sarà mai peggiore di quello che penso io di loro.

Certe ragazze sono così carine e intelligenti che meriterebbero di stare con me piuttosto che accontentarsi degli altri.


cronaca

Più del ritorno di Berlusconi mi preoccupa la permanenza dei berlusconiani.

cronaca

Lele Mora ha perso 50 chili. E poi dicono che il carcere non faccia bene.

il giorno che non sono morto

Conosco bene la tristezza. La percepisco nella gente, la assorbo e la trasformo. C'è una tristezza che appartiene all'ordine delle cose, figlia dei lutti e delle assenze. C'è la tristezza dei poeti, la malinconia, che colora di dolcezza le notti di solitudine. Poi c'è la tristezza che ho imparato a sopportare, quella che insinua il dubbio che vivere non abbia senso, che ti costringe a fare amicizia con la morte.
Conosco bene la tristezza ed è per pura fortuna che io non abbia conosciuto anche la morte, come il giorno d'estate in cui decisi di scavalcare il parapetto del ponte sopra il fiume.
Fu piuttosto semplice, prima un piede e poi l'altro, e in un tempo ridicolo stavo già fissando il vuoto. 
Ricordo di aver misurato la distanza dal fiume ritenendola sufficiente, poi mi sono sporto in avanti chiudendo gli occhi.
Gli eventi che seguirono furono piuttosto rapidi.
D'improvviso avvertii un boato e una serie di suoni d'impatto provenire dalla strada. Persi l'equilibrio e una mano scivolò dalla presa mentre cercavo con l'altra di trattenermi. Tremai per il tempo sufficiente a capire che avevo paura.
Feci leva con tutte le forze per afferrare la balaustra con entrambe le mani e tentare di rimettermi in piedi.
Una volta riacquistato l'equilibrio, attesi che la testa smettesse di girare e, dopo aver scavalcato il parapetto verso la strada, cercai di capire cosa fosse accaduto.
Trattenni a stento le risa quando mi accorsi della colonna di auto in fila lungo il ponte, coinvolte in un tamponamento a catena. La gente era uscita dalle vetture e si guardava intorno con incredulità mentre due sconosciuti mi venivano incontro con sguardi preoccupati.

Ricordo che girai lestamente i tacchi e nel dileguarmi pronunciai le seguenti parole "In questa città non ci si può nemmeno suicidare in pace".


Questa esperienza mi ha insegnato tre cose in particolare. 
La prima è che l'interlocutore migliore della tristezza non è un ponte ma l'ironia. 
La seconda è che la voglia di vivere torna non appena ci si è buttati.


La terza è che se vedete un tizio sospeso sopra un ponte, prima cercate parcheggio.


citazioni improbabili

Più che Jackson Pollock mi interessa chi acquista i suoi quadri

Sigmund Freud

uomini stronzi e donne tristi

Gli uomini, quando non sono stronzi, sono sfigati. Se vi state chiedendo a quale categoria appartenete vi do la risposta: se sapete leggere, se siete uomini e alle volte vi sentite stronzi, allora siete semplicemente sfigati.
Gli stronzi sono gli uomini che esercitano il diritto di esistere, che dicono quello che pensano e fanno quello che dicono. Per cui, vi chiederete, dove è la stronzaggine? 
E' presto detto, sono qui apposta per emanciparvi.
Immaginate un palo contro cui, inavvertitamente, andate a sbattere la testa. Potreste insultare il palo, cercare di farlo sentire in colpa per il fatto che era lì, proprio davanti la vostra testa, ma il palo non si muoverebbe di un millimetro (a meno che la vostra testa non sia riuscito a piegarlo, ma questo è un caso che affronteremo in seguito).
Ecco, se avete presente la scena avrete anche sicuramente iniziato a capire come sono gli uomini stronzi.
Possiamo quindi enunciarne la definizione: 

Gli uomini stronzi sono esseri umani di sesso maschile che esercitano il diritto di vivere e che non reagiscono ai ricatti morali.

Non tutti gli uomini però sono così integerrimi. Alcuni di loro, più fragili e sensibili, possono venire manipolati in modo da convincersi di essere stronzi. Quando un uomo "sa" di essere stronzo, allora è uno sfigato. E' come se il palo contro cui andate a sbattere, dopo le vostre invettive, si piegasse.
Quale persona inveirebbe contro un palo se non fosse certa o non coltivasse segretamente la speranza di piegarlo?
L'uomo sfigato è la preda perfetta della donna triste. Se incontrerete una donna triste ella trascorrerà il tempo a rimproverarvi, convincendovi (in una enormità di modi non necessariamente verbali che non starò qui ad elencare) che è triste senza di voi, è triste con voi perché non fate abbastanza, è triste se non le dite "ti amo", è triste se non la abbracciate, è triste quando uscite con le  amiche o queste vi lasciano commenti affettuosi su facebook, è triste se non le fate il rendiconto dei minuti che non trascorrete con lei, è triste perché in casa deve fare tutto da sola...
La donna triste litigherà con tutte le vostre amiche finché intorno a voi non rimarranno soltanto dei simpatici cespugli rotolanti e Wile Coyote.
Se questo dovesse accadere rimarrete soli, in balia dei sensi di colpa, stronzi e schiavi delle lamentele di una donna che non dovrà fare altro che mostrarsi triste. Con voi.

Forse vi starete chiedendo perché vi dico queste cose. Alcuni di voi probabilmente saranno spaventati, altri per la prima volta si saranno riconosciuti nella descrizione. Le donne tristi invece staranno immaginando nuovi modi in cui farmela pagare. 
Ma io voglio aiutarvi e vi insegnerò come riconoscerle così da poterle evitare.
I più furbi non faticheranno ad immaginare che le donne tristi si possano riconoscere dal volto imbronciato. E' qui che sta l'ingenuità degli uomini, quella infantile fiducia e scarsità di acume intellettuale tipicamente maschile che può essere in una parola definita stupidità.
Le donne che vedete imbronciate in giro per le strade, sono donne davvero tristi. Sono quelle donne che quando stanno male con un uomo, lo lasciano, e non trascorrono il tempo a lamentarsi di lui con le amiche. Sono le donne coraggiose che dovreste inseguire per strada cercando di asciugar loro le lacrime.

Le donne tristi invece sono quelle che non smettono di raccontarvi quanto siano stronzi gli uomini che hanno conosciuto.
Sono quelle che, quando non trascorrono il tempo a farsi vedere tristi dai propri fidanzati o a rimproverarli, attirano gli altri uomini raccontando quanto siano insoddisfatte dei propri partner, coltivano possibili corteggiatori nei social network, trascorrono le giornate a ridere e dialogare con gli amici.
Le donne tristi sono quelle donne che uscendo con voi, mentre si lamentano degli altri, sembrano le più felici del mondo.

innamoramento e amore

L'innamoramento è una promessa di felicità.
L'amore è restare insieme nonostante la promessa fosse una menzogna.

capire le persone

Se più vai avanti e meno capisci le persone, allora prova ad andare indietro.

scienziato (il testo potrebbe subire modifiche genetiche)

Sia chiaro, non sono un matematico. 
Non sono nemmeno uno scienziato se è per questo, e non capisco perchè alcune persone siano convinte del contrario. Certo, probabilmente il fatto che ho una laurea in biologia, un dottorato in scienze biomolecolari, un master in bioinformatica, che ho svolto supplenze di matematica e scienze alle medie o insegnamenti all'università potrebbe trarre in inganno qualcuno, ma vi assicuro che è solo una coincidenza.
A supporto della mia tesi potrei citare il mio caro amico psicologo Dario, che mi fece notare che tra le centinaia di libri che ho letto non ce n'è neanche uno di scienze. Ho letto saggi di filosofia, psicologia, narrativa, gialli, horror, postalmarket, riviste porno, ma mai, e sottolineo mai, un testo che parlasse di botanica o zoologia.
Quando mi chiedono su che albero mi sono arrampicato, in genere rispondo "uno grosso" e quando mi chiedono che animale era quello che ha attraversato la strada prima di finirmi sotto le ruote, mi limito a contargli le zampe, quelle rimaste.
Voglio dire, trovo più interessante guardare la gente che cammina alla stazione piuttosto che osservare i bradipi mentre restano tutto il tempo a testa in giù, tranne quando cagano.
Occhei, forse l'immagine del bradipo che rischia di cagarsi in faccia potrebbe destare una certa curiosità scientifica, ma in ogni caso continuo a preferire le persone e le loro storie.
Invece odio dover ricordare i nomi delle cose:


Questa falena si chiama Biston Betularia

E un bel chissenefrega non ce lo metti?


Il fatto che alcuni uomini abbiano deciso di chiamare ogni pianta con un nome scientifico, detto tra noi, mi annoia a morte. Piuttosto apprezzo chi i nomi se li inventa. Apprezzo gli studenti che non mostrano interesse nello studio di materie noiose. 
Quando uno studente non studia, io penso segretamente che abbia ragione:


Professore non ho studiato Mendel

Rossi, qual'è il motivo questa volta?

Mi annoiavo e ho preferito ripassare l'elenco del telefono

A memoria?

A memoria

Rossi, sai che non sopporto chi studia a memoria. Quest'anno sarai bocciato, ma hai tutta la mia simpatia


Come dicevo, preferisco andare alla stazione a guardare la gente o andare al ristorante da solo e fare nuove conoscenze. Preferisco giocare ai videogames, preferisco la musica. 
L'anatomia solo se delle ragazze.
L'unica parte interessante delle scienze è data da quei momenti in cui hai l'opportunità di fare delle ricerche, di mescolare intrugli, introdurre geni nei microorganismi o nelle lampade,  inventare ipotesi.
Il resto è fatto da anni di prove e studi nell'intento di dimostrare o confutare tali ipotesi, il che è una grandissima rottura di coglioni.

l'essenziale

"L'essenziale è invisibile agli occhi. Voi siete visibili."
 
Completare il sillogismo è lasciato per esercizio.