la mattina che sono morto

questa mattina ho aperto gli occhi
ed ero morto,
una paura in meno
mi sono detto.
neanche la fatica di suicidarmi,
quella di trovarmi un lavoro insensato
o più in generale di sopravvivere.
non ho più bisogno di cercare da mangiare,
adesso posso viaggiare,
godermi la pace eterna
senza pensieri.
non ho più nemmeno bisogno
di interrogarmi
sul senso della vita.
il senso della morte invece l'ho capito,
non c'è dubbio che sia
il modo migliore
per liberarsi dalle scocciature.
poi, proprio mentre mi godevo la leggerezza della fine,
mi sono svegliato di soprassalto.
l'angoscia
è stata la prima
a vendicarsi.

5 commenti:

  1. sembra il finale al fiele di una poesia della szimborska...sempre più belle sebbene dolorose...o forse belle in quanto...tali

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  2. Devi inserire il tasto "mi piace", come su facebook.

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  3. Ce l'ho messo, ma non mi convince molto...

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  4. E' orribilmente bella...

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  5. sei troppo bravo per potersi arrabbiare!!!

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