unici

Stavo guidando
e c'era questa fila di auto prima e dopo di me
ed io volevo togliermeli di torno questi inutili rompicoglioni,
così mi sono fatto da parte cercando di farli passare.
ma la fila era interminabile e
se volevo arrivare, dovunque fosse,
dovevo farne parte.
così ho ripreso a guidare
e mentre guidavo ho pensato che forse
forse
non ero mai stato unico come pensavo, niente di meraviglioso,
di indispensabile, nessun prodigio della natura,
niente che valesse la pena di preservare.
ero stato un embrione, sarei stato un cadavere
e forse lo ero già senza essermene accorto.
indossavo gli stessi jeans di tutti gli altri,
mangiavo lo stesso cibo, ascoltavo la stessa musica.
forse avevo accettato meno compromessi di molti miei conoscenti,
e per questo io ero quasi in mezzo ad una strada e loro no,
ma comunque sia,
qualcuno stava morendo da qualche parte del mondo per garantire il benessere di quella parte in cui vivevo.
ero una inutile merda tra
tante inutili merde.
ecco cos'ero.