Chi ti aiuta e chi sta a guardare

Immagina di avere un problema da risolvere. Magari fosse solo uno, eh? E immagina che questo problema abbia un impatto psicologico tale da impedirti di iniziare a risolverlo, cosicché tu resti seduto ad aspettare che si risolva da solo. E col tempo magari quel problema peggiora ma tu proprio non ce la fai ad affrontarlo per cui adesso di problemi ne hai due, uno che potresti risolvere e uno che ti impedisce di risolverlo. Dopo attenta riflessione decidi di chiedere aiuto alla persona che reputi più vicina e che credi ti aiuterà. Quella persona che quando ha avuto il tuo stesso problema tu l'hai letteralmente presa per mano, sostituendo la tua iniziativa sana alla sua iniziativa defunta.
Così ti aspetti che questa persona faccia per te quello che tu hai fatto per lei e, preso un po di coraggio, la chiami.
A quel punto avvengono tre cose. La prima avviene nella tua fantasia: quella persona ti prende per mano e ti aiuta a superare il primo problema che ti impedisce di affrontare il secondo.
La seconda cosa avviene nella realtà, ovvero quella persona si limita a chiamarti ogni tanto al telefono per chiederti: allora hai risolto?
Per cui tu, una mattina che la serotonina ti assiste, fai il grande passo e affronti da solo la tua paura di affrontare il problema.
A questo punto avviene la terza cosa, ovvero la cara persona ti telefona per chiederti perché non l'hai avvisata.

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