Quando ero ragazzino non amavo le regole, mi annoiava la scuola, il rigore asfittico con cui si violentavano i saperi, la curiosità, il diritto di sbagliare. Poi ho scoperto la ricerca, il suo alto valore, la battaglia tra il libero pensiero e le tristi catene di montaggio delle università e dei baroni tronfi, la pochezza di chi usa il sapere come strumento di potere.
Ho incontrato maestri che mi hanno insegnato il valore delle cose "poco importanti", della fantasia, delle logiche non convenzionali, del dimenticare il peso della perfezione.
Infine ho scoperto che non ero stato io a ribellarmi al mondo degli adulti, ma erano stati gli adulti a tradire la bellezza della gioventù.
Ho incontrato maestri che mi hanno insegnato il valore delle cose "poco importanti", della fantasia, delle logiche non convenzionali, del dimenticare il peso della perfezione.
Infine ho scoperto che non ero stato io a ribellarmi al mondo degli adulti, ma erano stati gli adulti a tradire la bellezza della gioventù.